3 curiosità sui tappeti che ti sarà utile sapere.

Sono abbastanza sicura che almeno una di queste tre cose proprio non la sapevi, oppure non c’avevi mai pensato. 

Se è così è perché sono cose che solo chi ha a che fare con il mondo dell’ interior conosce e percorre, ma a ben vedere…

A ben vedere sono tre cose davvero utili da sapere, che possono aprirti a soluzioni che non avevi mai preso in considerazione.

Ed è proprio questo il mio intento, raccontarti 3 curiosità che rompono un po’ i vecchi schemi e fanno intravedere soluzioni creative, a cui magari non avevi pensato.

Chi ha inventato il tappeto?

I persiani? Sì, esatto, non è un luogo comunque.

I tappeti più famosi,  pregiati e antichi dell’intero globo vengono proprio dal Medio Oriente. Pensa che il più antico in assoluto è stato ritrovato sotto un ghiacciaio ed ha  2400 anni!

Incredibilmente o meno, i tappeti avevano allora la stessa medesima funzione che hanno oggi: isolare, rendere morbido e accogliente il pavimento, decorare una stanza.

Si potrebbe quasi dire che un tappeto rende un luogo “casa”.

Ecco, volevo partire da quì per esplorare le nostre 3 curiosità utili di oggi…partiamo.

Chi ha inventato i tappeti?

1 – I tappeti influenzano l’acustica di una stanza.

La influenzano perchè il tappeto, ovvero un complemento di tessuto che presenta fibre poste in trama che si interseca con un ordito, formano una sorta di “gliglia”, e questa griglia rallenta il passaggio delle onde sonore.

Qualsiasi tappeto, specialmente se in lana e con un antiscivolo in gomma è in grado di assorbire i rumori provenienti dal piano di sotto, smorzando al contempo i passi e i rumori ambientali della stanza stessa.

Sei mai andato ad assistere alle prove del gruppetto dei tuoi amici che suonano in cantina? Hanno un sacco di tappeti a terra vero? E nei cinema e teatri, non c’è forse moquette?

Yes, ci viene quasi naturale quando non vogliamo fare rumore, quando serve dare importanza ad un suono in particolare.

Esistono poi degli speciali “tappeti acustici”, dove le caratteristiche di fono assorbenza o isolamento vengono accentuate dalla presenza di gomme ed altri materiali, che si utilizzano sia a livello domestico che professionale.

Non mi risulta affatto strano che questo genere di tappeti stia prendendo molto piede, il bisogno di raccoglimento e relax si fa strada anche (e forse soprattutto) nel silenzio e nella morbidezza.

1 - I tappeti influenzano l'acustica di una stanza.

2 – Tappeti outdoor

Abbiamo detto che un tappeto fa tanto casa giusto? Infatti, in giardini e terrazze è un “trucco” molto utilizzato per ricreare un esterno arredato che abbia le caratteristiche di accoglienza e comfort, proprio come un interno.

Infatti, un tappeto ha dei margini, margini che delimitano uno spazio dentro al quale ci si sente comodi ed in qualche modo protetti.

I tappeti da esterno sono però un “invenzione” piuttosto recente.

Come sai, un qualsiasi tessuto morbido e piacevole al tatto, ha il limite di temere l’umidità, con la quale sviluppa di muffe, macchie ed una veloce degradazione (anche in una notte soltanto!).

Tessuti sintetici che resistono alle intemperie esistono di certo da molto tempo ma è solo ultimamente che la tecnologia ha reso possibile abbinare alle caratteristiche tecniche anche sensazioni piacevoli al tatto ed alla vista.

Di certo non arriveranno ad eguagliare le sensazioni meravigliose che possono dare  lana  cotone lavorati con fine maestria, ma sono davvero un ottimo compromesso per portare anche in esterno quella confortevole sensazione di raccoglimento e convivialità che è così facile ricreare in interno.

Se ti ho incuriosito leggi anche questo altro mio articolo sul tema esterni.

2 - Tappeti outdoor.

3 – I tappeti si possono sovrapporre!

Chi l’ha detto che il tappeto deve essere soltanto uno? Certo, specialmente in una grande stanza ci vedresti benissimo un unico grande protagonista con il compito di “tenere insieme una scena”, ma non è l’unica possibilità.

Più tappeti possono essere sovrapposti, composti in una sorta di patchwork di diverse forme e diversi pattern, purché tra di loro in risonanza cromatica e di linguaggio.

Ammetto che non è un lavoro semplice da fare senza un progetto di stile, pena un sicuro effetto di gran confusione.

E una tecnica che richiede un po’ di skills  ma ti lascio una board che ho creato proprio su questo tema dove puoi trovare un po’ di inspirazione e rompere gli schemi.

In inglese si chiama anche rug layering, ed è molto utile quando ad un ambiente serve un carattere forte o una nota d’accento che non può essere data attraverso le pareti, ma anche quando hai un budget limitato  o per stanze irregolari.

 

In conclusione.

Rompere gli schemi fa sempre bene all’espressione della creatività, anche se fine a stessa e spesso ci fa trovare soluzioni proprio dove non c’aspettavamo di trovarne.

I tappeti sono complementi così incredibilmente antichi e semplici nella loro funzione, che pure non smettono di portare spunti creativi che vale la pena provare, prima o dopo.

Se vuoi farti guidare nel rendere le tue stanze più simili a te, sai che puoi sempre contare su di me 😉

 

Condividimi!

Se sei anche tu un amante delle case iscriviti ad Abitarsi Magazine!

E' la mia newsletter, gratis since 2017.
Arriva solo quando ho qualcosa di bello da dirti
ritratto

Silvia Ramalli.

Sono una Stilista d’interni, ovvero coccolo case e abitanti. 

Sono esperta nello scovare e far sbocciare l’armonia nascosta delle case e aiutarti a trasformarle in posti che ti fanno stare bene davvero, anche se hai un piccolo budget.
Nel tempo libero amo annodare macramè, camminare per boschi e scoprire posti nuovi, sempre con un pò di musica nelle orecchie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *