A noi occidentali piace partire dalle definizioni per affrontare e comprendere una questione complessa, ma in questo caso, dobbiamo affidarci soprattutto all’intuizione e sentimenti.
Perchè definire che cosa significhi esattamente questa bellissima espressione giapponese è quasi una mission impossible in un ottica occidentale.
Andiamo con ordine.
Facendo un pò di ricerca sui termini, scopriamo che Wabi inizialmente si riferiva ad una vita isolata dalla civiltà, immersa nella natura, solitaria e semplice, mentre Sabi significava letteralmente appassito, freddo.
Con il tempo le lingue si trasformano, si attualizzano, ed i due termini hanno iniziato ad essere utilizzati insieme, identificando un’area semantica se non nettamente positiva sicuramente lontana dalle sensazioni spiacevoli di freddezza e isolamento.
Wabi Sabi ad oggi si riferisce alla vita rustica, semplice, autentica, ai significativi segni dell’esperienza e del passare del tempo, dove tutto è ben leggibile ed unico.
Come avrai capito, Wabi Sabi si avvicina molto più ad una filosofia, un concetto od una sensazione che ad uno stile. Ma come tutte le filosofie nel tempo viene naturalmente trasposta in un’estetica che esprime gli stessi concetti.
Questo genere di eleganza sincera, che ha il fascino della saggezza che si acquisisce con l’età e con le esperienze del tempo, diventa come un “codice” che può essere applicato ad un elemento naturale o ad un paesaggio, ad un oggetto artigianale o uno spazio abitativo.
In questa estetica spesso si fa riferimento ad una “imperfezione perfetta“, ma (da grande estimatrice della cultura giapponese) preferisco descrivere questo meraviglioso mondo di suggestioni come “la bellezza della verità”.
In uno spazio dove tutto è autentico, dove quello che si respira è la freschezza, il silenzio e la serenità interiore, non puoi che trovare bellezza.
Ok, Wabi Sabi non è uno stile di arredamento ma come molte filosofie ha ispirato ed ispira molti architetti e designer ad immaginare gli ambienti attraverso questo modo di viverli.
Forse perchè lo abbiamo ormai interiorizzato: abitare e vivere sono assolutamente sinonimi.
La società in cui viviamo ci vuole orientati alla performance, alla produttività ed all’essere costantemente “collegati” ed in rete, provocandoci uno stress che per alcuni è diventato insostenibile ( ed io sono decisamente una di queste persone!).
La filosofia Wabi Sabi valorizza invece l’imperfezione, il ruolo cruciale dell’errore nel fare esperienza, il ritmo naturale dei processi della vita, l’autenticità e la bellezza che sta nella verità, anche nel naturale percorso di invecchiamento delle persone e delle cose.
Se è vero, è bello.
Wabi sabi da importanza all’espressione personale, unica, ma in accordo con la natura rimanda comunque ad un certo concetto di ordine e rigore, ed uno spazio improntato su questi valori e concetti non può che essere armonioso e, da un certo punto di vista, educativo.
Abbiamo visto che è più corretto dire estetica Wabi Sabi, ovvero un concetto filosofico personale e largamente interpretabile, una questione di valori e sensazioni interiori che si riflette sull’esterno.
Un’indagine flessibile e piena di impressioni sul senso della forma, accessibile a tutti perchè trascende da qualsiasi convenzione sociale o status.
Se sei in cerca di ispirazioni di stile e vibes giapponesi, uno stile che ti consiglio di sbirciare è il Japandi, che sposa linee stilistiche, materiali e colori che si rifanno in modo più pratico al mondo giapponese, fondendolo con quello scandinavo…una ficata!
Ma Wabi Sabi è decisamente uno stato e una vibrazione interiore, e senti dentro di te questo concetto sarai portato naturalmente ad esprimerlo anche senza aver studiato design ed anzi ti invito a guardare ai tuoi ambienti attraverso questo bellissimo filtro: quanta verità c’è nella tua casa?
Silvia Ramalli.
Sono una Stilista d’interni, ovvero coccolo case e abitanti.
Sono esperta nello scovare e far sbocciare l’armonia nascosta delle case e aiutarti a trasformarle in posti che ti fanno stare bene davvero, anche se hai un piccolo budget.
Nel tempo libero amo annodare macramè, camminare per boschi e scoprire posti nuovi, sempre con un pò di musica nelle orecchie.