Le case sono cambiate tantissimo negli ultimi anni: nelle riviste, nei cataloghi e nelle nostre stanze. E’ cambiato il nostro modo di viverle e di abitarle, ma anche di persarle e probabilmente continuerà a cambiare.
Un rifugio da stili di vita veloci e stranianti, lontani dalla natura.
Questi ritmi, uniti alla virtualità ed i suoi rivolti, ci hanno portati sempre di più alla necessità di abitare case accoglienti come piccoli “santuari” di relax, o almeno stanno facendo emergere questo desiderio.
In inglese li chiamano retreat spaces, luoghi di raccoglimento e benessere, ma nell’intimità di casa propria.
Non luoghi progettati per spegnere il cervello sprofondati sul divano, ma ambienti dove riprendere contatto con se stessi, con la propria intimità, nella semplicità dei gesti quotidiani.
Questo nostro bisogno ha molto senso e sta prendendo sempre più piede nell’interior design una visione pragmatica di un “benessere senza fronzoli” vissuto come necessità e desiderio al tempo stesso.
Una casa dal design organico ha poche pareti, è poco divisa e frammentata, in favore di una fluidità che vede spazi aperti l’uno verso l’altro, che raccolgono più funzioni e si esprimono attraverso materiali ed oggetti autentici, naturali, semplici. Case aperte e coerenti all’ambiente esterno.
Prova a pensare per un’attimo ad trovarti in un centro benessere: che colori vedi? E soprattutto che forme vedi? Senz’altro forme morbide, rotondeggianti, che ricordano l’azione levigante dell’acqua sulla pietra.
In effetti la natura è la fonte di benessere e ispirazione, per ogni cultura di ogni spazio e tempo su questo pianeta, una risposta universale al bisogno di nido e ristoro, non solo per il corpo.
Il design organico è un design vivo nelle forme, nei colori e nei materiali, ma anche nel senso che gli attribuiamo, che si traduce in una casa pensata e plasmata sui bisogni interiori degli Abitanti, non più soltanto su funzione, razionalità, esteriorità.
Un luogo è vivo quanto è abitato, animato, quando a dargli vita sei tu.
Natura fa rima con esperienza sensoriale e la vera grande novità di questi anni è (finalmente) l’attribuzione di molta importanza alla tattilità nell’esperienza di abitare.
Il senso del tatto è quello che più di tutti ha la capacità di ricentrarci, di portarci in contatto consapevole col corpo, di sentirlo e di goderne.
Una casa che ti aiuta ad essere presente, a radicarti e che come chi la abita cambia e si muove.
Gli arredi sono più leggeri e fluidi, il “monolitico” divano può adesso farsi più leggero o frammentarsi in più sedute che possono spostare il focus della convivialità, come fanno i giapponesi con il futon e la camera da letto.
Così inizia anche a cambiare il concetto e la percezione della bellezza, che si slega finalmente dall’iconico e dal “pezzo d’autore” aprendosi alla semplicità fatta di cura e compromessi, in cui ritorna di nuovo la filosofia dell’abitare orientale e giapponese, fatto di autenticità in movimento, senza regole e limiti rigidi, ma molto ordinata, proprio come in natura.
Ad oggi uno stile contemporaneo non è più rigidamente contraddistinto: si fondono e si contaminano rimanendo in coerenza ad un fine comune: l’armonia.
Tuttavia è stato dato un nome ad alcuni stili ed estetiche, come il Natural Chic dove l’eleganza è data dalla semplicità del segno, dalla maestria che richiedere una reale ed utile semplificazione.
Il Japandi, commistione felicissima tra la linearità giocosa degli stili scandinavi, con la sobrietà degli interni giapponesi, e lo Urban Jungle, dove l’unica regola è portare in casa la natura in maniera letterale, con una selva ordinata di piante da interno e materiali naturali.
L’intelligenza della natura è proprio quella di rendere perfetta ogni cosa con una precisa misura: esattamente ciò che serve, e ciò che serve è anche bello ed accogliente.
Al contrario però non si può dire che uno stile minimalista possa essere realmente organico: serve quel calore e quella cura che solo ispirandosi alla natura possiamo davvero mettere in scena.
Le case stanno continuando a cambiare, somigliando sempre di più ad un Abitante sensibile, consapevole ed interessato al benessere collettivo e non ti nego che questo sia praticamente un sogno che si realizza!
Solo qualche anno fa era impensabile approcciare alla casa unendo lo stile al benessere, prendendosi cura delle case come fossero luoghi pulsanti di energia viva, ma un passo alla volta sono sempre di più le persone sensibili che vedono in questo cambiamento un immensa forza.
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Silvia Ramalli.
Sono una Stilista d’interni, ovvero coccolo case e abitanti.
Sono esperta nello scovare e far sbocciare l’armonia nascosta delle case e aiutarti a trasformarle in posti che ti fanno stare bene davvero, anche se hai un piccolo budget.
Nel tempo libero amo annodare macramè, camminare per boschi e scoprire posti nuovi, sempre con un pò di musica nelle orecchie.